Nella parte pił bassa della roggia
del Rio Rin vi erano altri opifici. Come riporta il "Registro dei contribuenti
dell'imposta sui fabbricati" del I° gennaio 1903, risalendo il rio Rin ci si
imbatteva dapprima nella segheria del Comune di Lozzo, poi nei due mulini di
Baldovin Monego Giovan Battista Antonio, uno a sud ed uno a nord della strada
principale, e poi via via in una bottega da fabbro, in una fucina, fino ad arrivare
agli opifici in localitą Prou.
Da un progetto del 1923 di "derivazione d'acque dal Rio Rin o Longiarin per
produzione di forza motrice in servizio di sette mulini, di una gualchiera e
di una segheria", risultano esserci nella parte pił bassa del rio: un mulino,
la segheria Comunale, la segheria Pellegrini.
Un progetto del 1926 riporta l'officina Baldovin Lorenzo fu Mariano, il mulino
di Baldovin Giovanni Monego, la segheria Comunale, la segheria Pellegrini Gio
Batta ed in fine la centralina elettrica fratelli Baldovin.
Disegno del Rio Rin con i vari opifici presenti nel 1926. Tratta da: Pratica n°28, Piccola derivazione, Ufficio Genio Civile di Belluno".