L'edificio oggi al mappale n°542 del NCT, era già
presente nel catasto del 1860. Dal "Registro dei Contribuenti
dell'Imposta sui Fabbricati" del 1903, risulta essere adibito per metà,
corrispondente al mappale 1616, a follo da panni di proprietà di
Da Pra Fauro Maria fu Gio Batta e per l'altra metà, mappale 2000,
a fucina di Baldovin Stefin Giovanni, fu Gio Batta. Quest'ultimo, in seguito
convertì la sua fucina in mulino.
Da una "Domanda di riconoscimento antico diritto uso acqua del Rio
Rin per uso industriale", datata 27 dicembre1923, presentata all'Ufficio
Genio Civile di Belluno, si può apprendere che l'edificio era adibito
a mulino ed era diviso in due proprietà rispettivamente di: Baldovin
Gaspare fu Mariano (la parte più a Today the building is registered
on map nmonte), e Baldovin Stefin Giovanni fu Giobatta (la parte più
a valle).